Presentata ufficialmente a gennaio, la Carta della logistica etica a cui La Petroniana ha deciso di aderire ha l’obiettivo di
promuovere buone pratiche in un settore spesso al centro di irregolarità e in cui talvolta, si verificano infortuni, anche mortali. Un impegno, quello de La Petroniana, che ha sempre accompagnato la sua l’attività e che
già tre anni fa, quando il Gruppo ha costituito una Società di Capitali e ha iniziato ad occuparsi di logistica, si è concretizzato in
un progetto ispirato da principi e regole che oggi fanno parte integrante della “
Carta della Logistica Etica”.
La logistica: un settore strategico che ha bisogno di principi e di valori
A livello nazionale, il settore del trasporto merci e della logistica è costituito da circa 90.000 imprese che occupano 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, per una produzione annua che sfiora gli 80 miliardi di euro di fatturato. Nel 2021 il settore della logistica in Emilia-Romagna contava più di 9.900 imprese con 80.500 addetti e un fatturato di 13 miliardi di euro. Il territorio della Città metropolitana di Bologna incide inoltre per un quarto della forza lavoro regionale (circa 20.000 unità), e per un terzo del fatturato (4,3 miliardi).
Sono dati che danno un’idea piuttosto precisa di quanto il settore della logistica nel nostro Paese e nella nostra Regione stia diventando sempre più strategico. E in un comparto che rappresenta un’importante fonte di reddito e di crescita economica ma che funziona secondo logiche anche molto complesse (presenza di numerosi soggetti, talvolta improvvisati, e margini ristretti), i temi legati all’eticità del lavoro acquistano ogni giorno più rilevanza.
La Carta metropolitana per la logistica etica esprime ed individua un sistema di principi e valori a cui le realtà del territorio sono invitate ad attenersi, per garantire il benessere della collettività, lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente. Contiene le indicazioni per l’implementazione di una serie di iniziative volte a ottenere:
- Maggiore coordinamento tra gli enti per la sicurezza sul lavoro;
- Il rispetto dei contratti nazionali;
- Una spinta per i contratti stabili, oltre al rispetto delle clausole sociali negli appalti e degli obblighi di formazione.
L’impegno de La Petroniana per mettere al centro le persone
La scelta de La Petroniana – prima azienda firmataria della Carta – si afferma in totale continuità con l’operato degli anni precedenti. Secondo le parole di Flavio Guastafierro, AD dell’azienda di Zola Predosa, nella Carta trovano infatti espressione: “principi e regole che da sempre ci guidano nel lavoro quotidiano e ci spingono a fare ogni giorno ancora meglio, per dare forma a un futuro sostenibile per tutti e garantire i più alti standard di sicurezza, servizi di qualità, contratti che non prevedono il subappalto o contratti selvaggi ma assunzioni stabili per il personale impiegato.”
“Aderiamo perché la Carta esprime principi e regole che sono esattamente i nostri, mentre nel settore della logistica ci sono ancora troppe irregolarità”, spiega Guastafierro. “Siamo certificati Iso 45001, una certificazione sulla sicurezza che non hanno molte aziende e inoltre rispettiamo a pieno il contratto nazionale. Sembrano tutte cose banali, ma non lo sono in un settore in cui i margini non sono esagerati e ci sono tante realtà che decidono di competere sulla pelle delle persone, anche in maniera illegale”.
La Petroniana prevede già più formazione di quanto richiesto dalla legge, contratti in ingresso a tempo determinato ma a scopo assunzione, la gestione diretta delle commesse senza subappalti, il confronto coi sindacati e la collaborazione con “Insieme per il lavoro”, il progetto di Comune, Città Metropolitana e Curia per aiutare le persone a riprendere il loro percorso professionale.
Attraverso la sua piena partecipazione alla Carta, La Petroniana continua a mettere al centro le persone e traduce i concetti contenuti nel documento in azioni in grado di incidere effettivamente sulla realtà: più sicurezza, più formazione, welfare e diritti.